[vc_row type=”in_container” full_screen_row_position=”middle” scene_position=”center” text_color=”dark” text_align=”left” overlay_strength=”0.3″ shape_divider_position=”bottom” bg_image_animation=”none”][vc_column column_padding=”no-extra-padding” column_padding_position=”all” background_color_opacity=”1″ background_hover_color_opacity=”1″ column_link_target=”_self” column_shadow=”none” column_border_radius=”none” width=”1/1″ tablet_width_inherit=”default” tablet_text_alignment=”default” phone_text_alignment=”default” column_border_width=”none” column_border_style=”solid” bg_image_animation=”none”][vc_column_text]La disinformazione è ovunque online – ed è difficile da decifrare. Ma confrontarsi con i propri amici e familiari dopo averli visti condividerli? Questo è più difficile.
La polarizzazione può portare alcune persone a radicarsi in ideologie che sono completamente false, e alcune che può anche causare violenza nel mondo reale. Piattaforme come Facebook, YouTube, Twitter e Instagram sono stati messi sotto tiro per la moderazione ritardata del contenuto pericoloso. E anche se i siti dei social media hanno giurato di eliminare la disinformazione, si diffonde ancora.
Come puoi parlarne con gli amici o la famiglia quando compare sulla tua linea temporale senza scatenare una guerra tra le fiamme? Digital Trends ha parlato con due esperti di disinformazione, Kinjal Dave, un dottorando presso la University of Pennsylvania e affiliato del Data & Society Research Institute, e Filippo Napoli, un professore di politica pubblica alla Duke University, per scoprirlo.
Hai individuato informazioni errate sul tuo feed di Facebook. È stato condiviso da qualcuno che conosci personalmente. Che cosa fai?
Secondo Dave, questo è il momento in cui…
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