Dopo anni di accuse sull’impatto di Instagram sugli adolescenti e di smentite da parte di Meta, l’azienda sta cercando di consentire ai ricercatori di condurre uno studio approfondito sull’impatto della piattaforma sui giovani utenti, nell’ambito di una nuova espansione del suo programma di ricerca restrittivo.
Come riportato da The Atlantic, Meta sta pianificando “un piccolo programma pilota” che consentirà ai ricercatori di accedere ai dati di utilizzo di IG per analizzare l’impatto dell’uso delle app sugli adolescenti.
Come riporta The Atlantic:
“L’azienda annuncerà oggi di essere alla ricerca di proposte che si concentrino su determinate aree di ricerca – per esempio, indagare se l’uso dei social media sia associato a effetti diversi nelle varie regioni del mondo – e che prevede di accettare fino a sette proposte”. Una volta approvati, i ricercatori potranno accedere ai dati rilevanti dei partecipanti allo studio: ad esempio, quanti account seguono o quanto usano Instagram e quando”
Secondo il rapporto, Meta manterrà alcuni dati riservati, tra cui informazioni demografiche sugli utenti e informazioni specifiche sui post. Ma l’idea, almeno concettualmente, è che Meta si stia muovendo per fornire maggiori informazioni sull’utilizzo di IG, il che confermerà o smentirà il concetto che Instagram è un male per gli adolescenti.
Questo avviene tre anni dopo che il Wall Street Journal ha pubblicato un rapporto clamoroso che, sulla base di documenti trapelati da Meta, suggeriva che la ricerca interna dell’azienda aveva indicato che Instagram era dannoso per le ragazze adolescenti in particolare, ma che aveva scelto di ignorare i risultati a favore di un maggiore utilizzo. Quel rapporto ha visto Meta chiamata a rispondere al Congresso per i suoi sforzi.
In risposta, Meta ha negato le conclusioni del WSJ e la validità dei risultati del rapporto, spiegando che si trattava solo di un progetto di ricerca su piccola scala progettato per aiutare a guidare le decisioni sui prodotti. Meta ha affermato che non è indicativo di impatti su larga scala.
Ma anche molti altri studi hanno riscontrato la stessa cosa, ovvero che Instagram può avere un impatto negativo sugli adolescenti, con il confronto negativo e il bullismo tra i principali problemi identificati dai professionisti della salute mentale.
Si spera quindi che questi nuovi progetti di ricerca contribuiscano a scoprire la verità e che aiutino Meta ad allineare meglio le sue politiche per offrire maggiore protezione agli adolescenti. La piattaforma sta aggiungendo sempre più strumenti per facilitare questo tipo di protezione e, idealmente, con più informazioni a disposizione, sarà ancora più preparata a fornire le opzioni giuste per aiutare i giovani utenti a non subire danni.
Lostudio su Instagram sarà gestito dal Center for Open Science, che garantirà che Meta non sia direttamente responsabile della pubblicazione dei risultati.
Anche in questo caso, Meta ha mantenuto i suoi dati bloccati dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, ma si spera che questo sia un passo in una nuova direzione per l’azienda.
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