Le aziende hanno investito miliardi in sistemi martech, ma quasi tutte (99%) hanno intenzione di aggiornare i loro sistemi il prossimo anno.
Più di un terzo (35%) è pronto ad abbandonare gli strumenti attuali, mentre il resto punta a migliorare o semplificare il proprio stack tecnologico nella continua ricerca dell’eccellenza nel marketing.
I risultati si basano su un nuovo studio di Acxiom condotto su 200 leader del marketing nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Secondo la ricerca, la creazione di una solida strategia martech è una priorità, con il 34% degli intervistati che la colloca tra i tre obiettivi principali. Questa priorità rivaleggia con gli obiettivi di marketing tradizionali, come l’aumento della notorietà del marchio e l’attrazione di nuovi clienti, sottolineando il ruolo cruciale del martech nel raggiungimento di questi risultati.
Nonostante tutto il rumore che si fa intorno all’intelligenza artificiale, solo il 21% degli intervistati considera l’implementazione dell’intelligenza artificiale nel marketing un obiettivo primario. Tuttavia, il martech non è più solo una preoccupazione del reparto marketing: i dirigenti di tutto il C-suite stanno prestando maggiore attenzione. Le aziende più piccole, in particolare, stanno abbracciando il martech per rimanere competitive, usandolo per estendere le proprie risorse e sfidare gli operatori più grandi.
Anche in un contesto di incertezza economica, i budget per il martech sono in crescita. Quasi due terzi (65%) degli intervistati prevede un aumento del budget tra il 5% e il 20% nel prossimo anno e solo il 10% prevede tagli.
Quando è stato chiesto loro quali fossero gli obiettivi per l’aggiornamento degli stack martech, gli intervistati hanno citato il supporto per i nuovi canali, il miglioramento delle prestazioni e delle esperienze dei clienti. Preoccupazioni pratiche come l’integrazione, la conformità con le normative in evoluzione e la semplificazione della complessità sono in fondo alla lista.
Più della metà (54%) delle aziende intervistate non ha ancora integrato l’intelligenza artificiale nei propri stack martech, ma molte prevedono di farlo in futuro. La maggior parte del 47% che già utilizza l’intelligenza artificiale si limita a funzioni semplici come le raccomandazioni di contenuti. Le applicazioni avanzate, come la segmentazione dei clienti e la personalizzazione in tempo reale, sono ancora poco diffuse.
Questa esitazione riflette un problema più ampio: molti sistemi martech sono obsoleti. Oltre la metà (53%) degli intervistati ha ammesso che le soluzioni attuali non soddisfano più le loro esigenze, creando ostacoli al raggiungimento degli obiettivi di marketing. La misurazione e l’attribuzione sono le sfide principali (segnalate dal 37% degli intervistati) e sono spesso ostacolate da sistemi di dati scollegati.
I dati frammentati continuano a rappresentare un ostacolo significativo: il 29% degli intervistati ha individuato nella necessità di unificare i dati dei clienti la sfida principale. Il 68% degli intervistati ritiene che la frammentazione dei dati limiti la capacità di fornire esperienze personalizzate, tempestive e pertinenti ai clienti.
Il rapporto conclude: “È chiaro che i brand sono seriamente intenzionati a modernizzare i loro stack martech in modo da poter utilizzare tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale per raggiungere i loro obiettivi di marketing e mantenere un vantaggio competitivo”. Ma nonostante abbiano il mandato di modernizzarsi, i progressi sono lenti a causa di ostacoli quali la complessità del martech, la lentezza della migrazione al cloud e la mancanza di direzione o di competenze interne.
“Le organizzazioni possono accelerare i loro sforzi di modernizzazione sia dedicando un team interno al martech, sia collaborando con un partner di servizi che abbia tutta l’esperienza e le competenze necessarie.”
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