Il 4 febbraio Google ha aggiornato i suoi “principi di AI”, un documento che illustra come l’azienda utilizzerà e non utilizzerà l’intelligenza artificiale nei suoi prodotti e servizi. La vecchia versione era divisa in due sezioni: “Obiettivi per le applicazioni dell’IA” e “Applicazioni dell’IA che non perseguiremo”, e prometteva esplicitamente di non sviluppare armi IA o strumenti di sorveglianza.

L’aggiornamento è stato notato per la prima volta dal Washington Post e la differenza più evidente è la completa scomparsa della sezione “Applicazioni dell’IA che non perseguiremo”. Infatti, il linguaggio del documento ora si concentra esclusivamente su “ciò che Google farà”, senza alcuna promessa su “ciò che Google non farà”
Perché questo è significativo? Beh, se dici che non perseguirai armi AI, allora non puoi perseguire armi AI. È abbastanza chiaro. Tuttavia, se dici che impiegherai “progettazione, test, monitoraggio e salvaguardie rigorose per mitigare gli esiti involontari o dannosi ed evitare pregiudizi ingiusti”, allora puoi perseguire ciò che vuoi e sostenere di aver impiegato salvaguardie rigorose.
Allo stesso modo, quando Google dice che implementerà “un’appropriata supervisione umana”, non c’è modo di sapere cosa significhi. È Google a decidere esattamente cosa sia la supervisione umana appropriata. Questo è un problema perché significa che l’azienda non sta facendo alcuna promessa o fornendo informazioni concrete. Sta solo aprendo le porte in modo da potersi muovere più liberamente, cercando di dare l’impressione di avere una responsabilità sociale.
Il coinvolgimento di Google nel Project Maven del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti nel 2017 e nel 2018 è ciò che ha portato al documento originale sui principi dell’AI. Migliaia di dipendenti hanno protestato contro il progetto militare e, in risposta, Google non ha rinnovato l’accordo e ha promesso di non perseguire più le armi AI.
Tuttavia, a distanza di qualche anno, la maggior parte dei concorrenti di Google si sta impegnando in questo tipo di progetti: Meta, OpenAI e Amazon permettono l’uso militare della loro tecnologia AI. Grazie alla maggiore flessibilità dei suoi principi aggiornati sull’IA, Google è di fatto libera di tornare in gioco e di fare soldi in campo militare. Sarà interessante vedere se i dipendenti di Google avranno qualcosa da dire al riguardo nel prossimo futuro.
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