Tra i temi di ambito politico-economico più discussi sui social network durante il lockdown ci sono, in Europa, il dibattito riguardante MES, coronabond e eurobond, le misure di restrizione e il tema della ripresa economica “green” mentre in Italia si seguono sempre questi argomenti ma con qualche differenziazione.
Lo rivela uno studio della società del gruppo Triboo, T-Voice.
Tramite l’”ascolto” del web, fatto con l’ausilio di algoritmi di deep-learning supervisionati, è possibile analizzare le opinioni che tutti noi ogni giorno condividiamo in rete e sui social network. È questo il presupposto che ha portato T-Voice a sviluppare una serie di analisi sull’enorme quantità di dati disponibile online al fine di mostrare in modo accurato i pensieri, le opinioni e i sentimenti che ogni giorno ci accumunano e che tutti noi condividiamo nel web.
Lo studio sull’Europa mostra analisi di opinion mining, di sentiment, di outlook e cross-topic a livello europeo e con focus sui singoli paesi e soprattutto sull’Italia, con l’obbiettivo di offrire una panoramica precisa delle preoccupazioni più importanti del momento.
L’analisi è stata condotta al livello europeo su più di 1 milione di testi riguardanti il tema “Economia” presenti nel web e sui principali social network per il periodo che va dall’ 1 aprile al 24 aprile. I post sono stati raccolti in modo omogeneo sia in lingua inglese che italiana e provengono i principali Paesi Europei quali Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio e Olanda.
Europa, grande preoccupazione per la situazione attuale
La wordcloud ci mostra i “trending topic” del momento, dove la grandezza rappresenta il numero di volte che la singola parola è stata utilizzata mentre il colore evidenzia il livello di tendenza della stessa sul web. Ovviamente, i topic maggiormente discussi e in voga sono sempre legati a Covid-19, che è ormai da più di 2 mesi l’argomento “del momento”, e con ogni probabilità lo sarà ancora per molto.
Nonostante ciò, dall’analisi di hashtag emergono in modo chiaro alcuni importanti temi politico-economico: il dibattito riguardante MES, coronabond e eurobond (#esm, #nomes, #eurobond, #coronabond, #stopmes); il tema del lockdown e delle misure di restrizione (#lockdown, #stayhome, #selfquarantine); la cosiddetta cassa integrazione europea (#sure). Anche il tema della ripresa economica “green” (#greenrecovery, #eugreendeal, #greendeal) è molto di tendenza. Emergono, inoltre, temi che esprimono un forte dissenso nei confronti dell’Unione Europea, quali l’uscita dall’UE da parte del nostro paese (#italexit, #quitaly) e della Francia (#frexit).

È evidente che molti degli aspetti del momento sono legati all’enorme preoccupazione che tutti noi condividiamo. È ormai chiaro a tutti che si è passati da una fase di emergenza sanitaria nazionale ad una crisi globale che avrà enormi ripercussioni su tutte le maggiori economie mondiali. A ciò si aggiungono le reazioni poco tempestive e dei Governi nazionali e dell’Europa, colti anch’essi impreparati di fronte ad una crisi di tale portata. Tutto ciò non fa altro che alimentare un vortice di panico e incertezza che si autoalimentano.
Proprio queste due dimensioni, diverse ma complementari, della situazione attuale vengono misurate rispettivamente dal Panic Index e dal Uncertainty Index. Questi indici sono stati creati da T-Voice e si basano su algoritmi di deep-learning che permettono di estrarre le opinioni presenti sul web. Tramite un learining human-drive sono state classificate circa 400 menzioni secondo una scala che va da 1 a 4 (dove 1 rappresenta espressioni di panico o incertezza pressoché nulle e 4 identifica elevate espressioni di panico o incertezza). I risultati sono stati poi estesi tramite l’algoritmo a più di 100.000 documenti e riaggregati (normalizzando i dati tramite il metodo min-max) creando due indici sintetici per ciascun Paese europeo in analisi. Tali indici assumono valori nell’intervallo tra 0 e 100 e sono direttamente confrontabili. Valori nell’intervallo 0-33 possono essere considerati accettabili, mentre valori tra 33-100 mostrano segnali di panico (incertezza) preoccupanti.
A livello europeo, il Panic Index registra un valore medio di 55, mentre l’Uncertainty Index medio è pari a 60. I valori sono decisamente alti e in linea con la preoccupante situazione del momento.

I risultati per Paese invece mostrano come l’Italia risulti essere il paese con il più alto livello di incertezza e secondo paese per livello di panico. Ciò è evidente rispetto alla situazione italiana in cui lo scenario decisionale è confusionario e la situazione di emergenza sanitaria fatica a migliorare (se non per alcune Regioni del Sud Italia). Anche gli inglesi risultano essere estremamente preoccupati, e ciò conferma…
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