Da dove inizia il “civismo” di aziende e marche? Secondo la nuova rilevazione dell’Osservatorio Civic Brands, il progetto editoriale nato dalla collaborazione tra Ipsos e Paolo Iabichino, per l’83% degli italiani “un’azienda che vuole davvero migliorare la società in cui viviamo deve prima di tutto occuparsi della qualità della vita dei propri dipendenti”. Un dato che non è solo figlio o conseguenza dell’emergenza Covid-19, se è vero che a inizio 2020, poco prima dello scoppio dell’emergenza, già il 73% dell’opinione pubblica era d’accordo con questa affermazione.

Pare attribuita a Leo Burnett la citazione, che dovrebbe essere il mantra di ogni Ceo di aziende che vogliono davvero definirsi “civiche”, che recita “il mio capitale sociale alle 18 prende l’ascensore e va a casa”.

Del resto, come può l’impegno e la “promessa” di un’azienda nei confronti della società in senso allargato essere credibile se lo stesso impegno e responsabilità non viene dimostrato nei confronti di coloro che – a tutti gli effetti – rappresentano il vero patrimonio aziendale, ovvero i propri dipendenti?




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