Il sogno azzurro di Tokyo 2020 è solo rimandato. Arianna Talamona, 26 anni, campionessa mondiale paralimpica di nuoto, lo sa bene. Nella libreria dell’appartamento che divide con il compagno Roberto a Lissone, Varese, ci sono le medaglie più recenti. Quelle dei mondiali di Londra 2019, in cui si è aggiudicata due ori e due argenti.

Laureata lo scorso febbraio in psicologia alla Bicocca di Milano con uno studio sperimentale sulle coppie con uno o entrambi i partner disabili, Arianna oltre al nuoto ha un’altra grande passione. Quella dei social, dove racconta la sua quotidianità con ironia e intelligenza.

Nessuno pensa che una persona disabile possa avere una vita sentimentale ma non è così

“Ci sono troppi falsi miti, credenze che io provo a sfatare – spiega a Mashable Italia – ad esempio non si pensa che una persona disabile possa avere una vita sentimentale, ma non è assolutamente così. Eppure parlare di amore e sesso è ancora un tabù. Non voglio far passare il messaggio del ‘poverina, cosa le è successo. Ho una disabilità ma sono perfettamente in salute. Posso fare tutto, posso essere tanto bella quanto le altre”.

@ariannatalamona

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♬ Choices (Yup) – E-40

Arianna è nata con una malattia ereditaria degenerativa e si muove su una sedia a rotelle: “Più rendiamo normale ciò che è diverso, più è facile che un domani ci si riesca ad avvicinare alle persone disabili in un altro modo”.

Con i suoi post ‘Falsi miti sull’essere disabili’ porta avanti una campagna di cui c’è sempre più bisogno. Gli episodi di discriminazione e violenza infatti esistono, e non solo sui social. È successo vicino Roma, ad Ardea, lo scorso 12 luglio. La giocatrice paralimpica della Nazionale di basket, Beatrice Ion, 23 anni, di origini romene, è stata aggredita verbalmente mentre era insieme alla sua famiglia. Suo padre è finito in ospedale per un colpo allo zigomo. dopo vari insulti. Un episodio triste, che Arianna ha definito ‘agghiacciante’: “Più ne parliamo e più è facile che cose di questo genere non accadano più. La discriminazione, in generale, non è assolutamente accettabile ed è uno dei motivi che mi spinge ad essere presente sui social”.

Più rendiamo normale ciò che è diverso, più è facile che un domani ci si riesca ad avvicinare alle persone disabili in un altro modo

Arianna ha iniziato a nuotare a cinque anni, ma la prima gara è arrivata solo a sedici, nel 2009: il ricordo di quel debutto, pieno di timore, è un tatuaggio sulla spalla sinistra che raffigura un pesce. “Un disegno di mia sorella. Non è un pesce qualunque, ma un pesce femmina combattente, con tanto di ciglia”, precisa Arianna.

Poi arriva l’esordio internazionale ai campionati europei del 2011, dove conquista il bronzo nei 100 m dorso. Agli europei di Funchal nel 2016 vince la prima medaglia d’oro insieme a due bronzi. Ma è nei mondiali di Londra, 2019, che raggiunge il suo maggior successo: 2 ori (50 m farfalla S5 e 200 m misti SM5, quest’ultimo con il record dei campionati), 2 argenti…


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