La pandemia da Coronavirus ha fatto sentire i suoi effetti anche sul mercato pubblicitario italiano. Effetti importanti, che hanno investito sia gli acquisti degli spazi che il modo stesso di fare pubblicità.

È quanto emerge dall’analisi di Nielsen sull’andamento del mercato pubblicitario, presentata oggi da Alberto Dal Sasso, AIS managing director di Nielsen, nel corso di un webinar, insieme ai presidenti delle associazioni che rappresentano la filiera della comunicazione italiana: Lorenzo Sassoli de Bianchi (UPA – Utenti Pubblicità Associati), Massimo Martellini (FCP- Federazione Concessionarie di Pubblicità) ed Emanuele Nenna (UNA – Aziende della Comunicazione Unite).

Dopo un febbraio positivo, che, in tempi non sospetti, poteva far presagire un trend consolidato, a marzo il mercato pubblicitario è crollato infatti del 29%, perdendo circa 243 milioni di euro rispetto allo stesso mese del 2019 (594,7 milioni vs 837,7 milioni). L’andamento si è riflesso anche sul trimestre, che si è chiuso in calo del 9,2%. La contrazione, sia per il singolo mese che per il periodo cumulato gennaio – marzo, riguarda tutti i mezzi e generalmente tutti i settori, seppur qualche comparto abbia beneficiato del buon andamento di inizio anno. Una situazione che non è propria del mercato nazionale, ma è comune anche agli altri Paesi, indizio dell’impatto della pandemia globale.


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