Mercoledì pomeriggio, gli utenti dei social media hanno iniziato a postare sulla ricezione di una e-mail di ritorno – o notifica di mancato recapito – dal Dipartimento di Polizia di Minneapolis dopo aver scritto per esprimere preoccupazione per l’omicidio di George Floyd, e molti si sono chiesti perché, e se fosse intenzionale.
Ma il direttore del Dipartimento di Polizia di Minneapolis, John Elder, ha detto a Digital Trends che il rimbalzo non è stato intenzionale. C’è una spiegazione molto più banale: Server sopraffatti.
Tanti saluti a quella email prestampata della polizia di Minneapolis pic.twitter.com/tBtNDKekn3
— eric (@3_r1c) 3 giugno 2020
“Siamo a pieno regime”, ha detto Elder in una e-mail a Digital Trends. “Siamo sommersi dalle comunicazioni. Ricevo oltre 1.000 e-mail al giorno. Semplicissimo”.
Dopo la morte di Floyd il 25 maggio, gli attivisti si sono recati sui social media per diffondere informazioni vitali per i raduni, fondi per le cauzioni da donare e come le persone possono essere coinvolte virtualmente. Prendiamo ad esempio il #BlackoutProtesta del martedì.
Una delle campagne sociali più popolari negli ultimi giorni è stata quella dell’email prestampata al Dipartimento di Polizia di Minneapolis, o altre…
Leggi di più su: www.digitaltrends.com
Consulente di comunicazione, social media, SEO ed e-commerce. Grafico, web designer, impaginatore, copertinista e addentrato quanto basta in tutto ciò che riguarda l’Internet. Appassionato di narrativa, arti visive e cinema di menare. Nerd. Gamer.
Vivo e lavoro come freelancer in provincia di Taranto.