Nell’ottica della programmazione, il modello binario è parte integrante del modo in cui gli sviluppatori creano i videogame. Ma oltre agli 1 e agli 0 del codice, un altro tipo di binarismo è stato a lungo imposto al game design, alle etichette date alle diverse categorie di giochi e al marketing dell’industria videoludica: quello di genere.
In generale, un approccio maschile ha contraddistinto il design dei videogame mainstream o “hardcore” – mentre la femminilità è stata relegata a giochi etichettati come più di nicchia o “casual” (anche se ci sono ovviamente alcune eccezioni). Ma capita sempre più spesso che i creatori di videogame mettano in discussione gli stereotipi negli schemi tradizionali del gioco per fornire esperienze che sfidano le categorie di genere, invogliando così sempre più persone a giocare.
“Il game design femminile, o femme game design, è la nuova frontiera dell’inclusione di genere nei videogame”
Prendiamo ad esempio Boyfriend Dungeon prodotto da Kitfox – in uscita prossimamente – un dungeon crawler e dating sim del genere shack and slash, in cui potete innamorarvi delle vostre spade. Oppure, nella categoria Tripla A, c’è Last of Us: Left Behind, della Naughty Dog, uscito nel 2014 come contenuto scaricabile, che ha trasferito molto dello stile action horror del gioco originale in un’esperienza di gioco più da ragazze. Riadattando, ad esempio, le meccaniche tipiche dello stealth all’hide and seek e perfino trasformando i combattimenti in un’amichevole gara per conquistare il titolo di “brickmaster”.
Ma la lista dei giochi ascrivibili a questa categoria è sempre più numerosa, e sono sempre più apprezzati: Skullgirls, Harvest Moon e Portal sono solo alcuni titoli tra i classici. Tra i più recenti ci sono anche Super Krush K.O., River City Girls, Sky di Thatgamecompany, Sayonara Wild Hearts, Wattam, Get in the Car Loser! di Love Conquers All, Cibele, della Star Maid Games, e We Met in May.
Anche Animal Crossing, sebbene la serie sia in circolazione da parecchio, recentemente è salito in vetta: è il gioco a cui giocano tutti, per centinaia e centinaia di ore. Complessivamente, ha avuto sulla cultura del gaming un impatto molto più significativo rispetto a Doom: Eternal, che è uscito lo stesso giorno e incarna il tipico stile ipermascolino tradizionalmente dominante nel game design dei giochi mainstream.
Che sia attraverso lo stile o il gameplay, tutti questi titoli testimoniano una svolta verso una progettazione più femme o femminile – o piuttosto, un allontanamento da uno stereotipo di schema di gioco tradizionalmente maschile. Unendo hardcore e casual, femminile e maschile, e rovesciando completamente gli schemi, i creatori stanno aprendo ai giocatori un mondo di nuove esperienze che supera i limiti imposti dal binarismo.
Image: naughty dog
Per anni, il dibattito sull’inclusione di genere nei videogame si è concentrato sulla rappresentazione delle donne. Va riconosciuto all’industria uno sforzo collettivo per migliorare la situazione, con l’uscita di giochi dove le protagoniste, i personaggi femminili e i temi narrativi sono più numerosi, complessi e hanno una maggiore diversità.
Ma per un medium interattivo, ottenere visibilità attraverso la rappresentazione è solo uno degli elementi della lotta per raggiungere una maggiore…
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