Google ha eliminato dal suo negozio virtuale di app, Play Store, “circa 600” applicazioni a causa delle pubblicità fastidiose (“disruptive”) veicolate. Lo rende noto l’ansa, citando un post della compagnia. Le app nel complesso risultano essere state installate 4,5 miliardi di volte.

Le pubblicità fastidiose, spiega Google, sono quelle che vengono mostrate agli utenti in modi inattesi, e che interferiscono o addirittura compromettono l’uso delle funzioni dello smartphone. Tra questi annunci, spiega Google, ci sono quelli “fuori contesto”, che gli sviluppatori malintenzionati mostrano quando l’utente non sta usando le loro app.

Contro gli annunci fuori contesto, la società californiana evidenzia di aver sviluppato un nuovo approccio che si basa sul machine learning, cioè sull’apprendimento automatico, che ha contribuito all’eliminazione delle 600 app (comunque una piccola parte rispetto ai 3 milioni di app presenti sullo store)




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