La pandemia ha reso il 2020 uno degli anni più stressanti di sempre.
Lo studio #AIatWork svela come l’#AI sia d’aiuto per la #salutementale delle persone: https://t.co/S29rrdwlDV#WorldMentalHealthDay #GiornataMondialedellaSaluteMentale#HCM pic.twitter.com/yef1jKUn2N
— Oracle Italia (@OracleItalia) October 7, 2020
Dov’è la salvezza? Non nell’uomo. Sappiate che il lavoratore alienato e spossato dichiara senza paura di preferire l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale, di un robot o di un Chatbot (un software progettato per sostenere una conversazione con un essere umano), al supporto emotivo di un collega o del proprio manager.
A rivelare questi dati è una ricerca condotta dall’azienda informatica Oracle Cloud, fornitrice di server, storage, reti e servizi a clienti in tutto il mondo, in collaborazione con la società di consulenza Workplace Intelligence, con lo scopo di portare all’attenzione quello che Dan Schawbel, managing partner della Workplace, definisce come “il più grande problema della forza lavoro del nostro tempo e del prossimo decennio“, ovvero la salute mentale dei dipendenti e il loro rapporto con le nuove tecnologie.
Il sondaggio, condotto tra il 16 luglio e il 4 agosto 2020, ha visto coinvolti oltre 12.000 intervistati, tra cui dipendenti di età fra i 22 e 74 anni, manager, leader delle risorse umane e alti dirigenti provenienti da 11 paesi del mondo (Stati Uniti, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Francia, Italia, Germania, India, Giappone, Cina, Brasile e Corea). A tutti sono state poste domande generali volte a rilevare l’impatto psicologico del Covid-19 sulle loro vite, a capire le conseguenze dello smart working e a esplorare la percezione diffusa del ruolo giocato dall’AI e da strumenti di interazione artificiali, come i chatbot, sul posto di lavoro.
Quel che è emerso è che le persone vogliono di più dalla tecnologia. Le aspettative generali si sono elevate, c’è la consapevolezza di vivere nel pieno dell’era digitale e la voglia di sfruttare i vantaggi delle innovazioni tecnologiche sia in termini di maggiore efficienza produttiva, sia come, ed è questo il dato più sorprendente, imprescindibile sostegno mentale ed emotivo.
Basti pensare che il 68% degli intervistati preferirebbe parlare con un robot piuttosto che con il proprio manager dello stress e dell’ansia sul lavoro e l’80% delle persone si dichiara disponibile ad avere un robot come terapeuta o consulente. Solo il 18% ha dichiarato che preferirebbe aprire un discorso sulla propria situazione psicologica con una persona invece che con una intelligenza artificiale: la maggioranza di essi ritiene che un’intelligenza artificiale…
Leggi di più su: it.mashable.com
Consulente di comunicazione, social media, SEO ed e-commerce. Grafico, web designer, impaginatore, copertinista e addentrato quanto basta in tutto ciò che riguarda l’Internet. Appassionato di narrativa, arti visive e cinema di menare. Nerd. Gamer.
Vivo e lavoro come freelancer in provincia di Taranto.