Regno Unito e Singapore formano un’alleanza per guidare l’IA nella finanza

 

Il Regno Unito e Singapore stanno gettando le basi per quello che potrebbe diventare un modello di cooperazione internazionale sull’IA nel settore finanziario.

In occasione del decimo Dialogo Finanziario annuale, i rappresentanti della Financial Conduct Authority del Regno Unito e dell’Autorità Monetaria di Singapore si sono incontrati a Londra all’inizio di questa settimana, insieme alle aziende fintech di entrambe le nazioni che hanno mostrato le loro ultime soluzioni di IA.

Piuttosto che vaghe promesse di “collaborazione futura”, la partnership si è subito concentrata sulle applicazioni pratiche. Tra le aree esplorate c’è il modo in cui l’IA può migliorare la valutazione del rischio, individuare le frodi in modo più efficace e fornire servizi finanziari più personalizzati senza compromettere gli standard normativi.

Il giorno successivo al Dialogo Finanziario ufficiale, i vertici del governo e i protagonisti dell’industria si sono riuniti in una tavola rotonda commerciale. Mentre questi eventi possono talvolta essere esercizi di chiacchiere diplomatiche, la tavola rotonda ha esplorato le sfide reali dell’implementazione dell’IA negli ambienti fortemente regolamentati della finanza.

L’attenzione alla spiegabilità del processo decisionale dell’IA è stata al centro dell’ordine del giorno, con le istituzioni finanziarie di entrambi i Paesi alle prese con il problema di come soddisfare le autorità di regolamentazione pur sfruttando le capacità della “scatola nera” delle soluzioni di IA.

Oltre al ruolo dell’IA nella finanza, i colloqui hanno riguardato l’innovazione fintech in senso lato. Ad esempio, l’iniziativa di tokenizzazione degli asset Project Guardian, attualmente in corso, ha ricevuto una spinta, con entrambi i Paesi che hanno deciso di portare al tavolo le rispettive Associazioni di Investimento.

Il Regno Unito ha anche condiviso le sue prime esperienze con l’iniziativa “Global Layer One”, un progetto per “promuovere lo sviluppo di infrastrutture ledger aperte, interoperabili e condivise” con un’elevata conformità normativa. Il progetto è ancora agli inizi, ma ha il potenziale per essere trasformativo per la finanza transfrontaliera.

Sebbene mi sia concentrato sull’aspetto tecnologico, vale la pena notare che questa partnership si colloca all’interno di un rapporto finanziario più ampio che copre tutto, dalla finanza sostenibile allo sviluppo del mercato dei capitali.

Il Regno Unito ha condiviso i suoi progressi nel Transition Finance Council – parte della sua urgente spinta verso la finanza verde – mentre Singapore ha aggiornato sull’adozione della Singapore-Asia Taxonomy. Entrambe le parti hanno discusso dei mercati volontari del carbonio e delle informazioni sulla sostenibilità, a testimonianza di come le preoccupazioni per il clima siano diventate inscindibili dalla pianificazione finanziaria.

A differenza di molti accordi internazionali che svaniscono nell’oblio burocratico, questa partnership prevede chiari passi successivi. I funzionari si incontreranno di nuovo prima del prossimo Dialogo completo (previsto a Singapore nel 2026) per portare avanti iniziative specifiche in materia di finanza sostenibile e innovazione attraverso l’IA e altre tecnologie avanzate.

Naturalmente sono scettico riguardo ai grandi pronunciamenti degli enti normativi, ma questa collaborazione è promettente. Il Regno Unito e Singapore si trovano di fronte a un bivio simile: devono trovare un equilibrio tra innovazione e stabilità in un panorama finanziario sempre più guidato dall’IA.

Se riusciranno a creare un quadro di governance dell’IA che protegga i consumatori senza ostacolare l’innovazione finanziaria, questo potrebbe avere un’influenza ben al di là di questi due centri finanziari.

(Foto di Adam Śmigielski)

 

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