Le autorità italiane hanno multato Shein per 1 milione di euro (870.000 sterline) per aver fatto affermazioni ambientali poco chiare e fuorvianti sui suoi capi di abbigliamento. È la seconda volta in due mesi che le autorità europee prendono provvedimenti contro l’azienda cinese di fast-fashion.
L’AGCM, l’agenzia italiana per la concorrenza, ha dichiarato che i messaggi sulla sostenibilità e la responsabilità sociale presenti sul sito web di Shein erano a volte vaghi ed eccessivamente enfatizzati e, in altri casi, tralasciavano dettagli importanti o davano deliberatamente un’impressione sbagliata. Questo si aggiunge alle crescenti critiche rivolte al rivenditore, dove si possono acquistare abiti da festa in poliestere a partire da 1,60€. Gli attivisti sostengono che il modello commerciale dell’azienda, basato su capi d’abbigliamento economici e a rapida rotazione, ha contribuito ad alimentare la cultura dell’usa e getta e a peggiorare i rifiuti tessili. Molti dei capi in vendita sono realizzati con materiali plastici come il poliestere, difficili da riciclare e che spesso finiscono in discarica o negli inceneritori poco dopo l’acquisto.
L’eccessiva offerta di abbigliamento sintetico è legata anche a un più ampio problema di inquinamento da plastica. Un recente rapporto globale ha rilevato che i rifiuti di plastica potrebbero costare al mondo fino a 1,5 trilioni di dollari all’anno in termini di impatto sulla salute, colpendo gli esseri umani dall’infanzia alla vecchiaia. Inoltre, dato che si prevede che la produzione di plastica sarà quasi triplicata entro il 2060, cresce la pressione sull’industria della moda affinché riconsideri l’uso massiccio di fibre sintetiche. Shein, in particolare, è stata messa sotto accusa per aver immesso sul mercato articoli a basso costo e di breve durata, che hanno messo a dura prova i sistemi di smaltimento dei rifiuti e l’ambiente.
Shein illustra i suoi piani di sostenibilità nell’ambito di un programma che chiama “evoluSHEIN”, ma l’AGCM ha affermato che le affermazioni dell’azienda spesso non reggono sotto esame.
L’autorità di regolamentazione ha rilevato che il marchio ha utilizzato un linguaggio vago o esagerato in diverse parti del suo sito web, tra cui la sezione #SHEINTHEKNOW e le pagine con l’etichetta Responsabilità Sociale. Le affermazioni sul riciclo e sull’uso di materiali sostenibili sono state descritte come confuse o imprecise. In particolare, l’AGCM ha criticato la linea “evoluSHEIN by Design” di Shein, affermando che l’azienda ha esagerato con la sostenibilità di questi prodotti e ha dato l’impressione che fossero completamente riciclabili, cosa non realistica visti i tipi di fibre utilizzate e i limiti degli attuali sistemi di riciclaggio.
La multa è stata comminata a Infinite Styles Services Co Ltd, la società con sede a Dublino che gestisce il sito europeo di Shein. In risposta, Shein ha dichiarato di aver lavorato a stretto contatto con le autorità italiane, di aver preso provvedimenti per migliorare la presentazione delle informazioni ambientali e di aver aggiornato il proprio processo di revisione per assicurarsi che le future dichiarazioni siano più chiare e rispettino le regole.
La multa arriva poco dopo che le autorità francesi hanno multato Shein per 40 milioni di euro per marketing ingannevole. L’indagine ha rilevato che l’azienda aveva ingannato i clienti sugli sconti e, allo stesso modo, non era in grado di sostenere alcune delle sue dichiarazioni ambientali.
Il mese scorsoil Guardian ha riportato che il commissario europeo per la giustizia Michael McGrath si è detto allarmato per le segnalazioni di articoli pericolosi venduti da Shein e dalla sua rivale Temu. Con circa 12 milioni di piccoli pacchi che entrano nell’UE ogni giorno da rivenditori esterni al blocco, il commissario ha avvertito che si tratta di merci non sicure.
Tra gli esempi più gravi ci sono i succhietti per bambini con parti che si staccano facilmente e che rappresentano un rischio di soffocamento, e prodotti per bambini come impermeabili e pantaloncini che non soddisfano gli standard di sicurezza di base. Le autorità di regolamentazione hanno anche segnalato occhiali da sole privi di protezione UV e cosmetici contenenti sostanze chimiche vietate, come il Lilial, che è stato collegato a problemi di fertilità e sviluppo ed è stato vietato nell’UE dal 2022. Il Regno Unito ha anche consigliato ai consumatori di gettare via i prodotti contenenti questo ingrediente.
Al di là della sicurezza, McGrath ha affermato che le piattaforme come Shein stanno sottovalutando le aziende europee eludendo le regole locali. “La crescita è straordinaria e ha esercitato un’enorme pressione sui sistemi a livello di Stati membri”, ha dichiarato. “Non si tratta solo di proteggere i consumatori, ma c’è un serio problema di parità di condizioni per le aziende europee, che devono competere con venditori che non rispettano le nostre regole”
(Foto di appshunter.io)
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