Eric Schmidt, ex CEO di Google, ha avvertito che l’uso improprio dell’IA rappresenta un “rischio estremo” e potrebbe causare danni catastrofici.
Parlando al programma Today della BBC Radio 4, Schmidt ha avvertito che l’IA potrebbe essere utilizzata come arma da estremisti e “stati canaglia” come la Corea del Nord, l’Iran e la Russia per “danneggiare persone innocenti”
Schmidt ha espresso il timore che i rapidi progressi dell’intelligenza artificiale possano essere sfruttati per creare armi, compresi gli attacchi biologici. Sottolineando i pericoli, ha detto: “Le vere paure che ho non sono quelle che la maggior parte delle persone parla di IA, io parlo di rischio estremo”
Utilizzando un’analogia agghiacciante, Schmidt ha fatto riferimento al leader di Al-Qaeda responsabile degli attacchi dell’11 settembre: “Mi preoccupa sempre lo scenario di Osama bin Laden, in cui c’è una persona veramente malvagia che si appropria di qualche aspetto della nostra vita moderna e lo usa per danneggiare persone innocenti”
Ha sottolineato il ritmo di sviluppo dell’intelligenza artificiale e il suo potenziale di cooptazione da parte di nazioni o gruppi con intenti malevoli.
“Pensate alla Corea del Nord, all’Iran o persino alla Russia, che hanno un obiettivo malvagio… potrebbero farne un uso improprio e fare del male”, avverte Schmidt.
Sorveglianza senza soffocare l’innovazione
Schmidt ha esortato i governi a monitorare da vicino le aziende tecnologiche private che fanno ricerca sull’IA. Pur notando che i leader tecnologici sono generalmente consapevoli delle implicazioni sociali dell’IA, potrebbero prendere decisioni basate su valori diversi da quelli dei funzionari pubblici.
“La mia esperienza con i leader del settore tecnologico è che sono consapevoli dell’impatto che stanno avendo, ma potrebbero esprimere un giudizio diverso rispetto a quello del governo”
Schmidt ha anche appoggiato i controlli sulle esportazioni introdotti l’anno scorso dall’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden per limitare la vendita di microchip avanzati. La misura mira a rallentare i progressi degli avversari geopolitici nella ricerca sull’intelligenza artificiale.
Divisioni globali sulla prevenzione dell’uso improprio dell’IA
Il veterano del settore tecnologico si trovava a Parigi per partecipare all’AI Action Summit, un evento di due giorni che si è concluso martedì.
Il summit, a cui hanno partecipato 57 paesi, ha visto l’annuncio di un accordo sullo sviluppo “inclusivo” dell’IA. Tra i firmatari figurano importanti attori come la Cina, l’India, l’UE e l’Unione Africana.
Tuttavia, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno rifiutato di firmare il comunicato. Il governo britannico ha affermato che l’accordo manca di “chiarezza pratica” e non affronta le “questioni più difficili” relative alla sicurezza nazionale.
Schmidt ha messo in guardia da un’eccessiva regolamentazione che potrebbe ostacolare i progressi in questo campo di trasformazione. A questo ha fatto eco il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, che ha avvertito che una regolamentazione eccessiva “ucciderebbe un’industria trasformativa proprio nel momento in cui sta decollando”.
Questa riluttanza ad approvare accordi internazionali di ampio respiro riflette approcci divergenti alla governance dell’IA. L’UE ha sostenuto un quadro più restrittivo per l’IA, dando priorità alla protezione dei consumatori, mentre paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito optano per strategie più agili e orientate all’innovazione.
Schmidt ha sottolineato le conseguenze della rigida posizione normativa dell’Europa, prevedendo che la regione perderà il ruolo di pioniere dell’IA.
“La rivoluzione dell’IA, che a mio parere è la più importante dopo quella dell’elettricità, non sarà inventata in Europa”, ha dichiarato.
Dare priorità alla sicurezza nazionale e globale
I commenti di Schmidt si inseriscono in un contesto di crescente attenzione al potenziale di doppio uso dell’IA, ovvero alla sua capacità di essere utilizzata sia per scopi benefici che dannosi.
Dai deepfake alle armi autonome, l’IA comporta una serie di rischi se non si adottano misure per proteggerne l’uso improprio. Leader ed esperti, tra cui Schmidt, sostengono la necessità di un approccio equilibrato che promuova l’innovazione e affronti al contempo questi pericoli.
Sebbene la cooperazione internazionale rimanga una questione complessa e controversa, il consenso generale è chiaro: senza tutele, l’evoluzione dell’IA potrebbe avere conseguenze indesiderate e potenzialmente catastrofiche.
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